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Formazione

Il mestiere dell’attore nell’immaginario comune è stato associato a molti ideali collegati alle mode del momento, alla sorte che, il più delle volte, subiva l’arte scenica. La naturalezza dell’interpretazione è stata sempre più considerata una virtù somma, un valore insostituibile. In particolare, da quando il termine di confronto è divenuto sempre più la vita di tutti i giorni, la spontaneità ha creato un “mito” che a sua volta ha trasformato l’arte dell’attore, richiedendo piuttosto scatenamenti viscerali che elaborazioni approfondite e condotte coscienziosamente.

Nei primi anni del secolo scorso, in un momento di svolta epocale di tutte le arti, viene una risposta profondamente significativa a molti degli interrogativi sull’arte dell’interprete teatrale. La parola riprende una posizione centrale nel percorso di formazione e si affianca alla musica nella valutazione oggettiva dell’interprete.

Il fonema - vocalico e consonantico -, l’immagine sonora, il susseguirsi ritmico delle sillabe e dei versi, la frase nella sua costruzione, le atmosfere suggerite dalle risonanze prevalenti nel testo poetico, e tanti altri aspetti del linguaggio sempre meno presenti in quegli anni di trasformazione, tornano a divenire strumenti espressivi grazie a nuovi punti di vista che colgono la sostanza conoscitiva vivente nel linguaggio.

Lezioni del corso permanente di Sprachgestaltung

Corsi permanenti

Corsi triennali a cadenza mensile di Sprachgestaltung e Arte drammatica, in collaborazione con l’Accademia “Aldo Bargero”.

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